Dark Night by Kresley Cole

Dark Night by Kresley Cole

autore:Kresley Cole
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo 22

Quando uno è fuori di testa, è meglio che cerchi di semplificare le

cose.

Per riuscire ad aver successo, Conrad aveva organizzato la sua

esistenza in un sistema di premi e ostacoli da superare per

raggiungerli. Aveva individuato il premio che voleva: Néomi in

carne e ossa, tutta sua.

Gli ostacoli: la sua prigionia, la mancanza di un corpo per lei, e la

probabile maledizione di Tarut.

In concreto, Conrad aveva una lista di cose da fare, una lista

breve. Liberarsi, uccidere Tarut. Pensare a un modo per riportare

Néomi in vita.

L'ultima non era impossibile. Conrad doveva solo trovare la

strega giusta e poi costringerla a farlo. Sapeva che ce n'era no solo

pochissime nel mondo e in altre dimensioni che potevano far

risorgere gli esseri dalla morte.

E ancora meno erano quelle che sarebbero state disposte a farlo.

Quanto alla sua prigionia... la morale della favola era che i suoi

fratelli non erano tornati, o almeno, non sarebbero tornati presto.

Non fino alla fine della guerra. Ammesso che ne fossero usciti vivi.

Le Valchirie potevano prendere Monte Oblak? Era certamente

possibile. Ma ci sarebbe voluto del tempo per prepararsi.

Tempo che lui non aveva. La sua scorta di sangue non era infinita,

e la minaccia di Tarut pesava su di lui.

Quella notte Conrad avrebbe cominciato con la prima voce della

lista.

Quando si era risvegliato quella sera, Néomi gli aveva portato

una tazza di sangue, poi si era lanciata alla ricerca del

giornale. Bene. Voleva che si allontanasse. Dopo aver preso un

asciugamano, si precipitò giù per le scale.

In un modo o nell'altro, avrebbe rimosso quelle catene. Non

poteva spezzarle, e così non gli rimaneva che una sola altra

possibilità.

Aveva trovato un'ascia da boscaiolo nella vecchia capanna degli

attrezzi. E un ceppo dietro la capanna.

Se avesse bevuto moltissimo sangue, avrebbe potuto far

rigenerare una mano in tre o quattro giorni. Avrebbe dovuto

tagliarle una per volta, quindi per la rigenerazione ci sarebbero

voluti almeno sei giorni. Il che significava che si sarebbe perso il

raduno, un promettente terreno di caccia. Uccidere con una mano

sola poteva risultare complicato...

All'improvviso, udì... un telefono che suonava? Aggrottando le

sopracciglia, si affrettò a seguire il debole suono, imbattendosi in un

salottino al pianterreno, proprio sul lato della casa.

Lo squillo sembrava provenire dall'interno del muro. Gettandosi

l'asciugamano sulla spalla, alzò le mani ammanettate per battere i

palmi contro il muro; sembrava cavo. Le labbra si schiusero in un

sorriso. Un pannello mobile. Ne ave va già visti nelle case antiche.

Dopo averne individuato i bordi, lo esaminò alla ricerca di una

serratura a scatto. Forse era all'interno del rivestimento di legno?

Procedette per tentativi tastando il legno bianco sudicio.

Trovata. Quando fece pressione, udì un debole click.

Spinse il pannello e trovò pile di giornali che intasavano l'ingresso,

ma d'altronde Néomi non doveva utilizzare la porta per entrare.

All'interno, strizzò gli occhi. La stanza era uno studio di ballo, con

sbarre attaccate ai muri coperti di specchi a tutta parete.

Ecco quindi la ragione del suo andare e venire, il suo luogo

segreto.

La stanza apparteneva evidentemente a una donna. Era decorata

nei toni del rosso e del rosa, ormai sbiaditi, con sete e pizzi in

rovina. Gli specchi però erano tutti infranti, incrinati come se

qualcuno vi avesse sferrato contro un pugno... o un colpo di

telecinesi.



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